giovedì 17 febbraio 2011

Ma quanto e' buona la Porchetta!

Martedi' sera nuova serata degustazione assieme a Cristina proseguendo con la rassegna enogastonomica DEGUSTANDO. Agriturismo Viticcio dei Ronchi a Mizzole sulle colline veronesi... da casa mia sembrava un viaggio visto che il navigatore ci ha fatto fare il giro di tutti i monti Lessini, ma alla fine siamo arrivato in un posto meraviglioso.

Un casale ristrutturato, forse solo in parte, per il resto di costruzione nuova. L'edificio a forma di U lasciava trasparire forse un passato di casa agricola, ma sicuramente l'architetto ha voluto ricostruire un'atmosfera rinascimentaleggiante, visto il giardino all'italiana con tanto di fontana. Nel complesso molto piacevole, soprattutto la vista mozzafiato e spettacolare sulla vallata e la pianura veronese. Il contorno era di viti e ulivi come si leggeva sempre nei libri di geografia delle elementari. Questo agriturismo produce vino e olio e offre i suoi spazi a viaggiatori che vogliono rilassarsi. Gli splendidi proprietari ci hanno accolto gentilmente e accompagnato al nostro tavolo.

Come sempre la serata era gestita da Cristina e subito si e' prospettata invitante visto le 4 porchette in bella vista all'ingresso!



La composizione porchettara e che ci aspettava era cosi' composta: una porchetta trevigiana, un cosciotto con l'osso padovano, una porchetta padovana e dulcis in fundo la famosa porchetta di Ariccia.

Come prima cosa abbiamo assaggiato l'olio con il pane dell'agriturismo e un assaggino di "brusaoci", cosi' io li chiamo, ma a Verona li chiamano "pissacani". Per il resto d'Italia e' il tarassaco.
Poi siamo passati alla porchetta trevigiana, molto piu' delicata nei gusti che molto si discosta dalla porchetta del centro Italia. Infatti la porchetta nasche in Lazio ma poi si diffonde ben presto anche in Veneto. Qui, per utilizzare un termine per la flora e fauna, si e' naturalizzato ed ha assunto caratteristiche proprie.
Ecco perche' la trevigiana e' molto richiesta in veneto ma in centro italia non la chiamerebbero nemmeno porchetta.

Il secondo assaggio e' stato il cosciotto con l'osso, che viene cotto per circa una ventina d'ore a 70 gradi, senza l'aggiunta di sale e spezie. Per un assaggio ideale bisogna condirlo con sale e pepe. Terza porchetta, quella padovana, condita con spezie, sale e aromi. Molto simile alla porchetta del centro italia. Molto buona e saporita ma il top e' la porchetta di Ariccia, ridente localita' alle porte di Roma.

L'abbinamento con il vino e' stato un rosso molto morbido e corposo fatto con le classiche uve del valpolicella ma con l'aggiunta di alcune uve autoctone che non rientrano nel disciplinare del Valpolicella DOC. Molto buono un vino particolare che si avvicinava ad un Valpolicella ripasso ma con sentori e profumi particolari.
L'altro vino in abbinamento e' stato il Pergola DOC, un vino della Valle del Metauro nelle Marche.
Vino eccezzionale per profumo e colore violaceo. Ci ha stupito la sua acidita' che ci ha permesso una perfetta degustazione della porchetta di Ariccia. Con le altre 2 piu' delicate e magre il vino veronese era quello che si sposava meglio.

Dulcis in fundo, la sbirsolona innaffiata di grappa e un vino di Visciole, splendido vino macerato nelle visciole che gli conferiscono un aroma e un gusto di amarene che per un apassionato di amarene come me, e' il massimo!

I vini Durello

Come futuro assaggiatore ONAV ieri siamo stati alla Cantina Marcato di Ronca' in provincia di Verona, famosa produttrice del vino Durello DOC (o DOP come la nuova normativa europea ha deciso di denominare allineandola ai salumi e formaggi).

La cantina si trova ai confini della provincia di Verona, verso Vicenza, nella zona del Durello ma anche del Soave e Gambellara. Ha dei possedimenti sia in zona Ronca' ma anche a Serego, vicino a Lonigo, zona di produzione dei Colli Berici DOC. 

Abbiamo fatto 4 assaggi di cui 3 durelli e un cabernet franc 100%.

Come primo abbiamo assaggiato "I Prandi Brut" Lessini Durello metodo charmat. Uno spumante brut del 2009 con colore giallo paglierino e perlage fine e persistente. I sentori sono di fiori di campo e frutta a polpa gialla. In bocca risalta l'elevata acidità tipica dell' uva Durella che gli dona una piacevole freschezza. 
Secondo vino e' stato il "Lessini Durello 36 mesi" metodo tradizionale brut. Un vino della vendemmia del 2006 con colore giallo brillante. Spumante unico dai delicati sentori di pane e lievito. Profumi di frutta matura a bacca gialla e vaniglia. Al palato si presenta di media struttura e rotondità con notevole freschezza.
Terzo assagio e' stato un Durello fuori produzione del 2007 che e' stato affinato in barrique. Un vino molto intenso con sentori di vaniglia e spezie. 

Il quarto e' stato invece un Cabernet Franc "La Giareta" Colli Berici DOC, quindi facente parte di quella tenuta in territorio vicentino. L'annata e' il 2008 e il profumo fragrante di piccoli frutti a bacche di sottobosco, il ribes rosso e il lampone, ed una piccola nota erbacea, di colore rosso rubino con netti riflessi tendenti al violaceo, nel quale al palato si riconosce la marasca matura dovuta alla ottimale maturazione dell'uva.
Serata piacevole soprattutto perche' in compagnia il vino si degusta meglio. Prossimamente assaggeremo la Cantina Montetondo di Monteforte d'Alpone. Vediamo cosa ci aspetta.

Cantina Marcato: www.marcatovini.it